Sahaja Yoga è uno dei modi più efficaci per combattere i problemi della vita di tutti i giorni ed al contempo renderci più resistenti nell’affrontare i più disparati attacchi che possano minare la nostra salute quotidiana.
Forse è impossibile divenire immuni a qualsiasi tipo di malattia, ma di certo si può ricorrere alla meditazione per rendere più forte il nostro corpo, rinforzando soprattutto il nostro animo, affinché lo stress ed il ritmo frenetico della vita di tutti i giorni non ci coinvolgano e ci schiaccino sotto il loro peso, oramai divenuto insostenibile.
Nel prenderci cura del nostro sistema sottile e dei nostri chakra, possiamo disporre di alcune tecniche che completano ed arricchiscono la meditazione.
Ecco alcuni esempi di trattamenti.
Attacchi di panico ed affanno
Solitamente questi sintomi sono la causa di un blocco alla zona centrale del cuore, quello che in Sahaja Yoga chiamiamo “cuore centro”, collocato esattamente in corrispondenza dello sterno. Possiamo ruotare la mano destra in senso orario sul chakra alcune volte e poi portare il calore raccolto verso la Madre Terra. Un’altra tecnica efficace consiste nel mettere la mano destra sullo sterno e compiere alcune respirazioni profonde:
inizialmente inspiriamo a pieni polmoni, poi tratteniamo per alcuni secondi l’aria, successivamente espiriamo completamente e restiamo qualche secondo senza respirare; poi ripetiamo l’esercizio per tre, massimo quattro volte.
Dolori cervicali
Essi possono dipendere da un’ostruzione al chakra del Vishuddi, situato all’altezza del collo e delle spalle. Per alleggerirci di tutte le tensioni causate dalla nostra abitudine a sentirci in colpa per qualsiasi cosa, spesso senza averne un motivo reale, portiamo la mano destra sull’osso della cervicale, passando dalla spalla sinistra, e ripetiamo per sedici volte (questo è il numero dei sottoplessi che costituiscono il chakra): “Madre Kundalini, io non sono colpevole di niente”. Un altro rimedio efficacissimo consiste nell’ungere il collo e le spalle con un po’ di olio, anche d’oliva, e massaggiare per alcuni minuti. Dal punto di vista delle qualità interiori del chakra, esso governa la nostra diplomazia e la capacità che abbiamo di comunicare in modo dolce, diplomatico e nel contempo sincero. É quindi ovvio che una persona che non sia aggressiva, non discuta sempre e non sia oltremodo dura o sarcastica, esprimerà all’esterno le caratteristiche di un Vishuddi chakra aperto ed in ottimo stato.
Mal di testa
Essi di solito derivano da un eccesso della nostra attività mentale. Ogni qualvolta pensiamo al futuro, pianifichiamo, progettiamo, studiamo e analizziamo, stiamo utilizzando il nostro emisfero sinistro del cervello, che di riflesso, a livello energetico va a “gonfiare” il nostro ego, la nostra razionalità e che ostruisce il passaggio della Kundalini alla zona dell’osso della fontanella, il Sahasrara chakra.
Ugualmente, se pensiamo continuamente al passato, siamo tristi o malinconici, angosciati, o semplicemente fluttuiamo in balia delle nostre emozioni o stati di umore, o se ci sentiamo inferiori, perseguitati o banalmente molto scarichi e letargici, ciò dipenderà dal nostro eccessivo utilizzo dell’emisfero destro del cervello, il super-ego. Anche in questo caso è come se un grosso pallone non permettesse il passaggio della nostra Kundalini, provocando in entrambi i casi il mal di testa.
Quando la nostra energia Kundalini ascende al di là dei nostri pensieri, sopra l’osso della fontanella, automaticamente veniamo catapultati nel presente, in una condizione di beatitudine, dove assaporiamo ogni momento con pienezza e sperimentiamo finalmente la realtà per quello che è, senza le nostre sovrastrutture che la deformano e la appesantiscono.
Per allentare la pressione dei nostri pensieri, che sono la causa di uno dei dolori più frequenti e diffusi del nostro tempo, possiamo massaggiare le tempie e la fronte, anche frizionando con dell’olio di sandalo, ed al contempo raccogliere con le mani il calore ed affidarlo alla Madre terra con un gesto semplice, come quando si scostano via i capelli dalla fronte.
Uno dei metodi che funziona sempre in questi casi consiste nel portare la mano destra sulla fronte, abbandonare la fronte stessa alla mano che la sorregge e ripetere per quante volte si desideri: “Madre Kundalini, io perdono tutto, perdono tutti e perdono me stesso”.
Se dovessimo avvertite un dolore alla tempia destra, sarà sufficiente dare dei colpetti su di essa sulla zona del cervelletto, dietro la nuca e contemporaneamente dire: “Madre, io perdono tutto il mio passato”.
Irritazioni agli occhi
Guardando semplicemente il cielo o la natura, come delle grandi distese di verde ad esempio, nelle persone che abbiano ottenuto il risveglio della Kundalini attraverso Sahaja Yoga, gli occhi si rilasseranno in modo incredibile e potrà accadere persino di venir proiettati istantaneamente nel presente, con conseguente affrancamento dal bruciore agli occhi, dovuto alla eccessiva concentrazione, spesso richiesta durante il lavoro o nello studio.
Mal di gola
Cercate di proteggere la gola dal freddo e dalla polvere, indossando quando possibile una sciarpa.
Anche il parlare troppo può bloccare il centro del Vishuddi e di conseguenza provocarci mal di gola e raffreddori. Per chi adoperi molto la voce per professione, o comunque voglia migliorare la propria capacità comunicativa, può essere di gran giovamento anche il masticare dei bastoncini di liquirizia o prendere dei cucchiaini di miele.
Insonnia
Essa deriva da un iperattività del canale energetico destro, deputato alla nostra attività, fisica e mentale.
È necessario quindi bilanciare i nostri due canali di energia (azione ed emotività), attraverso la meditazione, ad esempio alzando la Kundalini con la mano destra, partendo dall’osso sacro e continuando per tutto il canale centrale, fin sopra la testa, per poi scaricare le tensioni del nostro canale destro, partendo dalla nuca sinistra (visto che i due emisferi si incrociano nella parte del cervello) e poi scendendo per tutto il fianco destro, fino alla fine.
Un vero e proprio toccasana è inoltre il pediluvio: la sera prima di andare a dormire riempire una bacinella di acqua fresca ed inserirvi due pugni di sale grosso, dopodiché stare in meditazione, con i piedi in acqua, per 10-15 minuti.
Tutte le tensioni e le preoccupazioni accumulate durante la giornata si allevieranno notevolmente dopo questo semplice trattamento quotidiano.
Pensare troppo e continuamente – Fegato caldo
Tutto ciò è il sintomo di un eccessivo stress del nostro canale deputato all’azione, il canale destro.
La nostra attenzione può risultare eccessivamente disturbata dai troppi stimoli, in tal modo può risultare difficile anche restare solamente per cinque minuti in meditazione, con gli occhi chiusi.
Inoltre quando si va a dormire, essendo il nostro cervello incapace di far smettere di colpo il lavorio incessante a cui lo abbiamo abituato, non si riesce a godere a pieno di un meritato riposo ristoratore.
A tal scopo, oltre al pediluvio, da praticare durante la meditazione serale, può essere applicato sulla zona del fegato, sulla parte destra della pancia e dell’inguine, del ghiaccio. Esso rinfresca istantaneamente tutto il calore in eccesso, prodotto dal nostro fegato, organo la cui funzione principale è quella di smaltire tutti i veleni assunti nel nostro corpo e calma tutti i nostri pensieri, ai quali il fegato dà sostentamento. Per comprovare questa stretta relazione, verificate come dopo questi semplici tecniche vi sentirete più leggeri, come se vi foste scrollati di dosso, in un colpo solo, tutta la rabbia, la tensione, lo stress e l’angoscia quotidiana e finalmente potrete provare la gioia dello stato naturale che è proprio di ogni essere umano, la vera libertà, l’unione armoniosa della nostra energia con quella infinita che regola l’intero universo, lo yoga.